Il fondatore dell’Opera
Nasce a Casale Monferrato il 29 Luglio 1914, ultimo di nove figli.
La sofferenza mette alla prova la sua vita infatti già alla nascita non riusciva a deglutire. A nove mesi il papà muore improvvisamente. A nove anni inizia l’avventura della sua malattia. Una coxite tubercolare ossea destra lo accompagnerà fino a 17 anni, quando improvvisamente, a seguito delle cure a Pietra Ligure, nell’ospedale elioterapico, e alle preghiere dei giovani di Valdocco guarisce miracolosamente.
Gli anni della malattia costituiscono la formazione alla vita. La tempra forte, l’amore materno, una intensa vita spirituale, lo forgiano per una missione tra i malati.
Il desiderio di diventare sacerdote era stato ostacolato dalla malattia, ma non lo aveva mai abbandonato tale desiderio. Fu così che a seguito della improvvisa morte della mamma, avvenuta nel 1935, ebbe bisogno di rinfrancare il corpo e lo spirito, sposssato dalla malattia e dal distacco materno. Durante l’estate del 1935 andò assieme ad altri giovani a Diano Marina per una sosta, e qui riscopre la sua missione sacerdotale, curare lo spirito! Aveva promesso alla Madonna di farsi medico in cambio della guarigione, ed in questa circostanza scopre che prendersi cura dello spirito aveva una consistenza ed incidenza maggiore. Nello stesso anno, guidato dal suo direttore spirituale, padre Giovanni Ferro, lascia definitivamente la sua amatissima Casale per andare a Roma. Qui compie gli studi per il sacerdozio, si laurea in diritto canonico, va la lavorare nella segreteria dello Stato Vaticano ed inizia la sua opera per e con gli ammalati, con accanto il suo superiore, mons. Montini sempre pronto ad incoraggiarlo in questa missione nuova, dare voce agli ammalati, fargli scoprire il senso della loro vita, toglierli dall’isolamento e dalla inutilità per renderli soggetti attivi. Basta sentirsi di peso, scoraggiati, nascosti, con Novarase la malattia, va affrontata, con una visione nuova: le difficoltà sono fatte per essere superate! L’uomo nuovo è l’uomo libero dalle catene che lo soggiogano, anche se il corpo non può spaziare, la persona emerge con tutte le sue possibilità.
Muore il 20 Luglio 1984 a Rocca Priora. Verrà verrà beatificato l’11 maggio 2013 a San Paolo fuori le mura (ROMA). Le sue spoglie riposano a Roma nella chiesa Santa Maria del Suffragio di Via Giulia.
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Fammi credere
o Signore
nella forza costruttrice del dolore.
Che io non veda
nel male che mi blocca
un ostacolo alla mia perfezione.
Fammi capire
come
ogni istante di sofferenza
può essere trasformato
in moneta di conquista.
Ho bisogno di allargare
i miei orizzonti,
di comprendere che la vita
non è soltanto quella che vedo.
Voglio sentirmi
un essere utile alla società,
su cui tutti si possono appoggiare.
Voglio identificarmi
con Te, o Signore,
per scoprire sempre di più
l’ampiezza dei miei orizzonti.
Beato L. Novarese